Visita alla cantina QUOTA 101

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Siamo tornati in zona gialla!

Che strana frase da dire, l’avessi scritta solo un anno fa, nessuno ne avrebbe capito il senso. Invece oggi, dopo oltre un anno di limitazioni, a causa della pandemia da Covid-19, tornare in “zona gialla” significa vedere uno spiraglio di normalità e di libertà.

Ho deciso di dirigermi verso i Colli Euganei, ad ovest di Padova.

IL TERRITORIO

La curiosa morfologia dei Colli Euganei è senz’altro il principale tratto distintivo di questo comprensorio montuoso, unico nel suo genere. Chi incontra per la prima volta il profilo geometrico ed ordinato degli Euganei non può che stupirsi e chiedersi il motivo per cui queste colline presentano forme perfettamente coniche con cime isolate alternate a pendii dolcemente arrotondati.

Si tratta di colline di origine vulcanica, con terreni molto diversi tra di loro, che sono molto favorevoli alla coltivazione della vite.

L’AZIENDA

Ho scelto di visitare la cantina Quota 101 a Torreglia. Il nome dell’azienda deriva dal fatto che si trova in collina esattamente a 101 mt s.l.m. La famiglia Gardina, nel 2010 ha acquisito la tenuta dove il vino si faceva da sempre, con l’intento di recuperare e valorizzare il territorio, nel rispetto dell’ambiente.

Ci ha accolti Andrea, molto preparato e molto disponibile ad accompagnarci nella degustazione dei loro vini.

I Colli Euganei sono conosciuti per l’omonima DOCG Colli Euganei Fiori d’arancio, vino spumante dolce prodotto con moscato giallo. Grazie alle diverse tipologie di terreni si presta anche alla coltivazione di vitigni internazionali.

I VINI

Abbiamo degustato:

  • Tai bianco 2018 (ex Tocai ora chiamato Friulano o Tai): vino della tradizione, con note floreali, vino secco e fresco;
  • Chardonnay 2018: è il bianco fermo più strutturato dell’azienda, profumi di frutta esotica, con note di vaniglia, date dall’affinamento in legno, è secco, caldo e sapido. Bella la cremosità, è un vino che si presta all’invecchiamento;
  • Manzoni bianco 2019: profumi di frutta esotica, come l’ananas, è molto sapido in bocca;
  • Fior d’Arancio secco 2019: vitigno aromatico che si esprime con decisione, profumo floreale con note di camomilla, in bocca è secco, molto fresco e “beverino”;
  • Silvano è il nome dato al Merlot in purezza: è un vino fruttato e goloso, persistente ed equilibrato;
  • Ortone è il nome del Taglio bordolese: bottiglia importante, vino di corpo, con profumi di frutta matura, ciliege in confettura e spezie dolci. In bocca è secco, caldo, con un bel tannino fine e minerale.
  • Fior D’Arancio spumante dolce: Moscato giallo spumante, mi è piaciuto molto grazie ad un residuo zuccherino volutamente basso (circa 90 gr/lt), bella freschezza, ottima bevibilità.
  • Il Gelso di Lapo Moscato giallo passito: note di frutta candita e di miele. Vino adatto al “fine pasto” o da meditazione.

Un grazie speciale ad Andrea che ci ha accolti con simpatia e competenza.

Visita consigliatissima per la location e per i vini molto buoni con prezzi accessibili a tutti.

 

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Autore

Elena Pianezzola

Blogger e appassionata del mondo del vino da oltre 10 anni e Sommelier AIS.

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